La necessità di ridurre i costi di produzione e di operare tempestivamente induce alla meccanizzazione anche della potatura al verde. Operando con la necessaria perizia, la qualità organolettica non cala
La necessità di ridurre i costi di produzione ha in questi ultimi anni aperto la strada alla meccanizzazione del vigneto per quanto riguarda sia la potatura invernale sia quella estiva (vedi riquadro «Altri articoli pubblicati sull’argomento» in fondo all’articolo), con possibilità di gestirlo con meno di 40 ore/ha/anno, comprensive anche dei trattamenti e della manutenzione dell’impianto.
La gestione meccanica, come ampiamente dimostrato dalla ricerca e dalla realtà pratica, non è in antitesi con la qualità organolettica, tanto che è adottata da grandi aziende vitivinicole di tutto il mondo, internazionalmente conosciute per l’elevato profilo dei vini prodotti. Richiede però un approccio diverso alla coltivazione della vite e il superamento di ostacoli di ordine psicologico da parte di tecnici e produttori, derivanti dal fatto che la pianta, soprattutto dopo la potatura invernale, presenta un aspetto molto meno ordinato rispetto ai sistemi gestiti tradizionalmente e meno meccanizzati.
di R. Castaldi, L. Bonato, S. Meglioraldi, G. Berto, A. Bottazzo, C. Barbetta, G. Baldessin
L'Informatore Agrario S.r.l. 2013